L’evoluzione delle reti in fibra ottica e l’espansione della Banda Ultra Larga.

L’evoluzione delle reti in fibra ottica e l’espansione della Banda Ultra Larga.

La maggiore velocità di connessione ad Internet delle famiglie, delle imprese, degli uffici pubblici e privati non è solo un “lusso” che consente di accedere ai social, effettuare ricerche o completare acquisti online in modo più rapido: è uno dei principali fattori di crescita delle economie nazionali.

Ci sono vari studi internazionali, che confermano tale indicazione. L’impatto positivo per il sistema paese, a fronte di una crescita del 10% della banda larga, sarebbe del +1,3% del Pil secondo la Banca mondiale, del +1,4% secondo McKinsey, del +1,5% secondo Booz & Company.  (fonti: Open Fiber, Il sole24ore).

Le modalità di accesso alla banda ultra larga in Italia sono principalmente 2: Fiber to the Home (FTTH) e Fiber to the Cabinet (FTTC).

La tecnologia FTTC, impiegando le connessioni telefoniche esistenti per raggiungere le unità immobiliari, ha il vantaggio di poter essere dispiegata rapidamente ed economicamente sul territorio ma consente una velocità media di soli 30 Mbps. Per contro la tecnologia FTTH richiede più tempo e maggiori investimenti ma consente velocità di almeno 100 Mbps.

Al fine di aumentare la diffusione delle connessioni in banda ultra larga, ENEL, su impulso governativo, ha creato OpEn Fiber.

Società che ha il compito di contribuire ad attuare il piano di Banda Ultra Larga dello stato, realizzando una rete nazionale in FTTH, quindi con velocità di almeno 100 Mbps.

Nel piano attivato per portare la Banda Ultra Larga non è impegnata solo OpEn Fiber però, infatti Tim sta effettuando la cablatura in fibra di molti armadi stradali per offrire connessioni FTTC ed ha raggiunto a fine 2017 una copertura del 38% degli utenti su scala nazionale.  (fonte: MISE). La stessa Tim sta creando una rete FTTH alternativa a quella di Open Fiber per aumentare la disponibilità di connessioni ad alta velocità.

Per gli immobili molto distanti dai nodi delle reti in fibra (circa il 3% del totale) saranno utilizzati accessi alternativi alla fibra (Wi Fi, Wi Max, Satellite, 4G/5G, ecc.) con velocità di almeno 30 Mbps

In conclusione la previsione per il 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico è che la copertura in banda ultra larga sarà del 100% della popolazione; circa la metà delle connessioni sarà a 30 Mbps in FTTC e wireless ed il resto a 100 Mbps in FTTH.

Al fine di rendere pronto il patrimonio edilizio alle nuove connessioni a banda ultra larga, dal 1 luglio 2015 la legge 194/2014 ha introdotto l’obbligo, per gli edifici di nuova costruzione o oggetto di profonde ristrutturazioni, di dotarsi di impianti interni in fibra ottica e di un punto di accesso disponibile per gli operatori di telecomunicazioni in modo da agevolare l’accesso degli utenti alla banda ultra larga. 

Quali sono i risvolti concreti di questa accelerazione nella diffusione della banda ultra larga per i tecnici?

 Proviamo ad elencarne schematicamente alcuni:

  • Richiesta di reti interne agli edifici in fibra ottica per soddisfare gli obblighi della legge 194/2014 e reti LAN in rame ad elevate prestazioni per consentire agli apparati come computer, smart TV, Telefoni IP, switch e router di distribuire ed utilizzare efficacemente la banda a disposizione.
  • Maggiore propensione delle aziende e dei privati all’utilizzo di tecnologie basate sulle connessioni veloci.
  • Maggiore diffusione di applicazioni basate su IP come: Applicazioni in Cloud, telefonia VoIP, Videoconferenze, E-learning, WebTV, TVCC su IP.
  • Necessità di figure tecniche in grado di gestire la realizzazione delle reti, la configurazione degli apparati e la manutenzione dei sistemi.

Ecco quindi una nuova opportunità di lavoro per i professionisti che vorranno accettare questa sfida.

 

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